Bathynomus giganteus, il piccolo gigante degli abissi

Bathynomus giganteus, il piccolo gigante degli abissi

Bathynomus giganteus

Vi è mai capitato di trovare in giardino, sotto un vaso o in cantina quegli animaletti che si appallottolano e vivono in angoli umidi?

Beh, questo è il loro fratello grande, grosso e cattivo.

È il Bathynomus giganteus chiamato generalmente con il nome di Isopode gigante.

Appartiene alla famiglia dei Malacostraca di cui fanno parte i crostacei più comuni (aragoste, gamberi, granchi, scampi) e deve il proprio nome alla particolare conformazione degli arti, suddivisi in sette coppie identiche. In virtù di una corporatura solida e tozza che può raggiungere 75 cm di lunghezza e un peso superiore ai due chili, è il crostaceo più grande del mondo.

Ha naturalmente numerosi “parenti” più piccoli, ma gli esemplari di Isopodi che abitano i fondali oceanici (massimo 2140 metri), sono spesso soggetti al “gigantismo abissale”, un fenomeno che li porta a crescere a dismisura probabilmente per resistere alle forti pressioni e alle temperature molto basse degli abissi.

Vivere nelle profondità oceaniche non è affatto semplice. Il cibo scarseggia quasi sempre e le condizioni generali di vita non sono poi così buone.

Alcuni esperimenti hanno dimostrato che gli esemplari di Bathynomus giganteus siano in grado di resistere per più di due mesi senza toccare cibo. Un periodo considerevole che ne testimonia il metabolismo molto lento.

Sono discreti cacciatori, seguono una dieta principalmente a base di carne e sono chiamati i  “netturbini del mare” in quanto si nutrono di carogne dei pesci.

Sono completamente innocui per gli esseri umani, anche perché a quelle profondità è raro incrociare qualche subacqueo.

Benché questi animali esistano da più di 160 milioni di anni, non hanno avuto evoluzione e non si sono differenziati in seguito al loro insediamento in differenti aree geografiche: Mar dei Caraibi, Oceano Pacifico dell’Ovest e Oceano Indiano.