Alluce valgo: quando fare l’intervento

Alluce valgo: quando fare l’intervento

alluce valgo

L’alluce valgo è un disturbo diffuso fra la popolazione, soprattutto quella femminile, maggiormente avvezza all’uso di scarpe alte e con la punta stretta.

Il modo migliore per affrontare il problema dipende dalla sua gravità.

Negli stadi iniziali della patologia e/o quando essa risulti essere poco accentuata e con una sintomatologia lieve e sopportabile, si può intervenire con metodi soft, in parte correttivi, ma soprattutto conservativi, ovvero demandati ad evitare un sostanziale peggioramento della situazione.

Oltre agli esercizi di ginnastica e ad alcuni rimedi naturali, che sono i metodi più blandi per contrastare l’alluce valgo, nella maggior parte dei casi, si stima circa il 70/80% di essi, si rivela molto efficace l’utilizzo del tutore, uno specifico dispositivo ortopedico che, indossato tutti i giorni, riesce ad apportare benefici non trascurabili.

Il tutore è vantaggioso secondo numerosi punti di vista, a cominciare dal fatto che non comporta nessuna invasività e non ha, pertanto, né controindicazioni né effetti collaterali.

Per tutte le informazioni necessarie sul problema dell’alluce valgo e sui rimedi puoi consultare il sito allucevalgo.info.

Tuttavia, nei casi più gravi di alluce valgo, la soluzione definitiva è rappresentata dall’intervento chirurgico, che contempla varie tecniche, che vanno adattate caso per caso e in base alle esigenze personali del paziente.

 

Intervento chirurgico: in quali casi è necessario

 

Si tende a ritenere che all’intervento chirurgico per correggere l’alluce valgo si debba ricorrere quando la sintomatologia dolorosa diventa insopportabile.

Se l’alluce valgo comporta un fastidio forte ed addirittura invalidante, l’operazione diventa indispensabile.

Tuttavia non è questo l’unico caso.

E’ infatti possibile che, pur in presenza di sintomi poco significativi, il grado di deformità del dito e/o l’elevata possibilità di una evoluzione in senso peggiorativo, sia tale da far ritenere la chirurgia la sola opzione davvero valida per risolvere in maniera definitiva la problematica.

Ma chi lo decide?

Ovviamente il medico, che dopo un’accurata visita, deciderà se e quando sia il caso di procedere.

Se vi accorgete che la deformità di cui soffrite da tempo inizia a peggiorare, se il dolore si accentua e constatate un visibile peggioramento generale, è arrivato il momento di rivolgervi ad un bravo ortopedico per una prima diagnosi volta ad accertare di quale tipo di malformazione si tratti.

Per ottenerla, si esegue la radiografia dei due piedi in carico (ovvero restando in piedi) e poi una valutazione specialistica.

Solo dopo tali accertamenti, si avrà un quadro preciso della condizione di fronte a cui ci si trova e si deciderà come intervenire.

 

Conclusioni

 

L’operazione chirurgica per correggere l’alluce valgo è un intervento a tutti gli effetti, che comporta un certo grado di invasività e, pertanto, viene limitato ai casi più gravi, quelli per i quali le metodologie più leggere non sortiscono alcun effetto significativo.

Le tecniche di esecuzione sono diverse e spetta esclusivamente al medico decidere quale sia la più adatta al caso specifico, valutandola in base alle caratteristiche del soggetto.

Se e quando ci si accorge che la sintomatologia correlata al valgismo comincia a rendere difficoltose alcune azioni banali della quotidianità, è bene rivolgersi allo specialista per porvi rimedio prima possibile: se trascurato infatti, l’alluce valgo tende a peggiorare e si incorre nel rischio di dover affrontare, in seguito, un intervento ancora più drastico ed invasivo.